lunedì 1 settembre 2008

Io sono verticale...

"... ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo
Né sono la beltà di un'aiuola ultradipinta che susciti grida di meraviglia
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.
Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle, alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo forse assomiglio a loro nel modo più perfetto
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio
E sarò utile il giorno che resterò sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me."
Sylvia Plath

3 commenti:

digito ergo sum ha detto...

che allegria! mi ricorda "l'abero e io", di guccini. un inno alla vita, un manifesto alla speranza, un appello alla gioia. come quelli di masini.

ehi, ma figli...?

PiEffe ha detto...

per fortuna ci sei tu che scrivi cose edificanti,rincuoranti,incoraggianti,etc etc
ehi, ma ri-matrimonio...?

digito ergo sum ha detto...

eh, se non fosse per me, chi tirerebbe su l'umore alla blogosfera? vado a ca__re? occheiii

facciamo così: prima te fai qualche figlio, poi mi risposo, eh?