mercoledì 9 marzo 2011

La felicità è un dovere

L'ultimo post risale al 19/11/2010 e mi accorgo che forse non è un caso.
Da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata, eppure allora non me ne rendevo conto.
Scrissi un post amaro che non rinnego, che mi appartiene pienamente, che è ancora attuale, che contiene una lucida disillusione insieme ad una sana accettazione dei limiti propri e altrui.
Era il primo giorno di ciclo, accompagnato dalle paturnie e dai malumori tipici e prevedibili, aggravati dalla delusione per l'ennesimo progetto fallito. Quindi certi pensieri negativi ci potevano pure stare.
Oggi guardo a quei pensieri con occhi nuovi.
Perchè quel primo giorno di ciclo è stato anche l'ultimo, perchè quella data è il punto da qui è ripartita la mia esistenza, il momento da cui calcolo le date e conto i giorni, settimana dopo settimana, sentendomi invincibile e forte perchè ora non ci sono più "io", bensì un meraviglioso "noi", perchè da due stiamo diventando tre, perchè tutto il vuoto che avevo dentro si sta riempiendo di vita.
Perchè riesco a essere felice: come un diritto, come un dovere.

4 commenti:

Rosaspina ha detto...

Questo post è "Molto interessante" . . . :-)
Auguri a te, anzi a voi. :-)
Vorrei stringerti in un abbraccio forte e farti capire con un grande sorriso come sono felice per te! :-)

Ciao, R

Anonimo ha detto...

ciao carissima, ben tornata!
Un abbraccio!

Anonimo ha detto...

scusa, me ne è rimasto un pezzo in un'altra finestra...
era un

anzi, due abbracci, anzi, due abbraccioni perché per un po' sarà tutto oversize!! :-)

PiEffe ha detto...

Grazie amiche di vita e di fornelli!
il silenzio ha dato i suoi frutti e L'assenza si è riempita di una presenza palpitante e misteriosa: fremo per il miracolo che si sta compiendo e gioisco per l'emozione delle vostre parole.
A presto!